giovedì 3 gennaio 2013

Stop ai netbook per Acer e Asus




Acer e Asus hanno comunicato ufficialmente che a partire dal 2013 porranno fine alla produzione di netbook ed essendo le ultime due case produttrici dei “portatili in miniatura”, pongono così fine all’era dei netbook, un’era iniziata più o meno 5 anni fa con l’entrata in commercio dell’Eee di Asus (in foto), sviluppato congiuntamente con Intel. La portabilità e il prezzo abbordabile erano due degli indicatori che a detta delle previsioni dell’Abi Research avrebbero dovuto lanciare una nuova moda nei Paesi più sviluppati dal punto di vista tecnologico. Ma così non è stato, molto probabilmente a causa del successo dei tablet tradizionali, dei tablet da 7 pollici (e degli smartphone).

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Come riportano sulle loro pagine sia DigiTimes che il Guardian, l'era dei netbook si è conclusa poiché Asus ha mandato fuori le scorte, arrestando la produzione dall’1 gennaio di quest’anno, così come Acer. Oltre ad Acer che ha lanciato nel luglio del 2008 il suo netbook Acer Inspire One e ad Asus, anche Samsung, HP, Dell e MSI hanno messo in commercio i loro netbook che evidentemente non hanno raggiunto gli obiettivi desiderati in termini di vendita, tanto è vero che la maggior parte di queste multinazionali ha preferito focalizzarsi sul mercato dei tablet e degli smartphone, ben più redditizio. Le ultime due aziende superstiti nel mercato dei netbook, Asus e Acer appunto, avevano provato a resistere, ma rivolgendosi principalmente al mercato sudamericano e al sud-est asiatico. 
Ma anche qui i tablet stanno raggiungendo un target sempre più elevato. A questo punto anche Intel, forse la multinazionale che prima fra tutte credeva fortemente nel successo dei netbook, dovrà rivedere le proprie strategie sul mercato. In conclusione, la resa di Acer e di Asus è un’ulteriore colpo per il mercato dei pc, sempre più in affanno, anche perché l’avvento dei mini tablet da 7 pollici e dei tablet low cost, che nel periodo natalizio hanno registrato il “botto”, ha contribuito a rafforzare ulteriormente il comparto mobile.  

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